Il sonno del bambino

Scopriamo insieme di cosa si tratta

 

Questo percorso di educazione naturale al sonno compie circa  31 anni , e corrisponde esattamente ai mei anni di esperienza e di studio in ambito neonatologico/pediatrico e di interesse neuroscientifico . Ho ottenuto  tra le più importanti certificazioni da parte di organizzazioni internazionali in campo di educazione al sonno ; la IACSC e la IPSA,in USA , e la BSS in Uk ( e ne sono in arrivo altre )
Esso si basa su un’ attenta osservazione dei ritmi naturali  sonno/veglia del neonato e del lattante , sul circolo circadiano ed il suo funzionamento e sulla possibilità di fornire ai genitori degli strumenti utili ad interpretare i segnali che il bambino invia nei vari momenti della giornata,  e di agire di conseguenza in maniera efficace e mirata  .

L’approccio psicomotorio poi rappresenta l’elemento base per uno stato di salute psicofisica ottimale sin dalle prime settimane di vita. Un’attenta valutazione dello sviluppo motorio è di fondamentale importanza per la creazione del percorso di educazione al sonno , così come la valutazione  del movimento autonomo,  che è anch’esso alla base dello stato di benessere dei bambini .

Molto spesso infatti i genitori sono portati a pensare , anche  a causa delle martellanti teorie new age che vorrebbero bambini  in fascia   h 24 ,  che essi debbano crescere praticamente tutto il giorno solo ed esclusivamente in braccio , il contatto corporeo è di vitale importanza , ma i bambini hanno bisogno anche di molto altro

In realtà le numerose ricerche scientifiche hanno ampiamente dimostrato che ,  se è vero che durante i primi mesi il contatto costante con i caregivers deve essere molto attivo , è altrettanto vero che non si possono trascurare i bisogni di movimento spontaneo nei bambini  ( tappeto,  palestrine , fasciatoio ecc.)   perchè la ”propriocezione”  , percezione del proprio corpo , è un prerequisito fondamentale alla formazione dell’identità  . Per questo motivo , tenere per molto tempo i bambini in fascia con il pretesto  , ormai diffuso ” dell’alto contatto ” ( … per carità molto importante se fatto in modo equilibrato )   riduce drasticamente lo spazio di autonomia dei bambini rallentando se non addirittura ostacolando le competenze motorie , privandoli di esperienze neurosensoriali molto importanti per il loro sviluppo

E’ utile rinforzare il concetto secondo il quale è’ attraverso il movimento spontaneo che i bambini prendono coscienza del loro corpo e dell’ambiente circostante , ed è attraverso esso e  l’esperienza con l’ambiente , che avviene  la costruzione della propria autonomia ed  identità e non soltanto con il contatto skin to skin .Tutto questo  viene semplificato se c’è stata una risposta tonico emozionale adeguata già dai primi giorni di vita del bambino

Il compito dei caregivers è infatti quello di insegnare ai bambini ad essere ”autonomi” , certamente passando dal contatto  , ma rispettando i bisogni di movimento nelle differenti fasi dello sviluppo, perchè favorisce l’apprendimento e consolida la fiducia in se stessi .Non dimentichiamoci che i bambini non hanno come unico bisogno quello di essere allattati e tenuti sul corpo. Queste sono solo due delle numerose possibilità di accudire e amare i nostri bambini . Imparare a considerarle  come ” persone ” già dal primo vagito , credo sia di fondamentale importanza

Quando spesso si legge su testi che i cuccioli di animali sono dipendenti dalla mamma è assolutamente vero !!

ma è altrettanto vero che i cuccioli vengono avviati pian piano all’autonomia, cosa che spesso nell’essere umano non avviene  . E’ noto che il cucciolo di essere umano è  tra le specie che matura tardivamente rispetto al resto del mondo animale, ma ha pur sempre delle tempistiche personali  di maturazione che devono necessariamente essere rispettate .

In poche parole , trattare un bimbo di uno o due anni come fosse un neonato , non permette al piccolo di sentirsi più accudito, ma questo atteggiamento eccessivamente  protettivo , non sta facendo altro che  destabilizzare il processo di maturazione psichica del bambino stesso

I bambini sono  ” persone con diritti ” ed uno di questi è appunto il rispetto  dei bisogni di cura in ogni sua sfaccettatura

Il ritmo sonno veglia del bambino nei primi mesi di vita è molto diverso da quello dell’adulto; nei primi mesi infatti il bambino non conosce la differenza fra giorno e notte, il suo ritmo è indipendente dall’ambiente che lo circonda ed è regolato esclusivamente da bisogni endogeni  legati alla fame ed alla sete.
Un neonato dorme circa 15/16 ore al giorno con enormi differenze individuali (12-13 o 20-21 ore). Il sonno poi può essere intervallato da periodi di 2/3 ore e può avere una durata di 20/30 minuti fini ad arrivare a circa 5/6 ore.

Normalmente durante i primi mesi di vita è bene affidarsi a quelle che sono le esigenze di suzione del neonato/a, la mamma tende ad adattarsi ai ritmi del bambino che solitamente mangia e dorme , ed il bambino attraverso la suzione del seno modula la produzione di latte necessaria al suo fabbisogno . Il bambino allattato artificialmente ha comunque bisogno di suzione poiché  attraverso essa si tranquillizza e si consola e si nutre

Nel caso in cui il bambino/a fosse allattato/a  al biberon , le fasi sonno/veglia sono scandite dagli intervalli dei  pasti , che comunque sono a richiesta  Soltanto verso le 8/9 settimane , quando il bambino comincia ad adattarsi progressivamente ai ritmi esterni, allora può essere possibile  iniziare a dare una scansione alla giornata ( non è certo obbligatorio )  intervenendo in maniera  naturale nella routine quotidiana , il tutto osservando attentamente i tempi e le richieste del bambino .  Nulla verrà stravolto e nessun bisogno verrà mai trascurato   . Solitamente le richieste di intervento vengono fatte principalmente da mamme che purtroppo devono riprendere le attività lavorative precocemente e sono molto attente nel voler creare delle routine quotidiane il più possibile rispettose della natura del proprio bimbo .

Perchè dopo le 8/9  settimane ? perchè corrisponde al periodo in cui il bambino/a sincronizza i ritmi endogeni con quelli esogeni , tra cui l’alternanza luce/buio  , quest’ultimo grazie alla secrezione della ‘melatonina’ ( e di solito grazie ad essa diminuiscono le coliche nei soggetti predisposti).

Il sonno, dobbiamo ricordare è una condizione che si impara già dai primi mesi di vita. Quindi comprendere come avviene questo processo è per i genitori di fondamentale importanza in modo tale che si possa intervenire laddove si avvertissero delle criticità che porterebbero mamma papà e bambino alla confusione e all’incapacità di gestire questo evento fisiologico.

Mi sento di dissentire categoricamente da chi sostiene che non sia possibile educare ad un buon sonno , e mi dissocio altresì da chi pensa che tutto questo possa provocare danni ai bambini . Il mio approccio NON prevede distacchi forzati nè tantomeno pianti o sofferenze di genitori e bambini.

Aver studiato il funzionamento del cervello umano , mi ha fatto comprendere che dopo i primi mesi di vita  tutti gli esseri viventi mettono in atto delle vere e ‘proprie memorie procedurali ‘ ( implicite ed esplicite ) che si manifestano attraverso il meccanismo di rinforzo positivo ( su  richiesta attendo una determinata offerta, che tradotto  vuol dire pianto= seno/ pianto= biberon ecc ) richiama esattamente l’esperimento dello stimolo di Pavolv … Anche se ciò può sembrare poco romantico , non sempre i bambini si risvegliano la notte per nutrirsi, anche per rassicurarsi , per sentirsi contenuti , ma anche per richieste di suzione dettate da MEMORIE PROCEDURALI IMPLICITE e va benissimo per carità nulla deve essere soppresso o violentato !! ma non siamo tutti uguali e le persone vanno informate ma vanno anche aiutate a trovare la miglior soluzione per la loro realtà

In tutto questo percorso però io non vorrei dimenticare la  figura paterna , in quanto la ritengo  basilare per un sano sviluppo psichico del/a bambino/a. Troppo spesso a causa delle dinamiche familiari dovute alla carenza di sonno , al papà viene relegato un ruolo marginale  o molto spesso si ritrova a dormire sul divano o in un’altra stanza . Non dimentichiamoci che i nostri bambini sono un 50% mamma e 50% papà.

Non è raro osservare come molto spesso nei gruppi di sostegno all’allattamento al seno il papà non venga mai citato nè minimamente  considerato . E questo è a mio avviso quanto di più sbagliato si possa fare in un ottica di supporto alla genitorialità.

Se è vero che  madre natura ha dotato la mamma di seni per alimentare il bambino/a , non vuol dire che la figura paterna sia meno importante . E stato dimostrato che la sua presenza è fondamentale  per lo  sviluppo psicoemotivo del bambino /a ,  e chi decide di  praticare un allattamento a termine ad esempio , dovrebbe sapere che anche il papà ha voce in capitolo nella relazione e che non è semplicemente un’appendice della diade .

Amo analizzare ad uno ad uno tutti i casi, ascoltando le storie familiari di ognuno . Ogni essere umano è differente dall’altro ed ogni vissuto altrettanto. Dico sempre che ciò che può essere la soluzione ottimale per una triade può essere deleteria se non dannosa per un altra . Ecco perchè i casi vanno vagliati attentamente non tralasciando alcun aspetto.  Mi  fanno sorridere i professionisti che erogano soluzioni prestampate sui social o sul web , offrendo ai genitori una chiave di lettura univoca . Un pò come se il medico desse a tutti i suoi pazienti le stesse medicine …

Quello che richiedo come strumento fondamentale prima di intraprendere una consulenza è la stesura del diario ed un racconto della gravidanza e del parto . Questi due piccoli lavori eseguiti dai genitori danno una prima idea di quello che poi andremo a vivere durante la consulenza .

Oggi pullulano sul web consulenti del sonno in tutte le salse, ne nascono di nuove ogni giorno  . Ma quello  che più mi lascia perplessa , è l’assenza totale di titoli professionali documentabili ,  curriculum vitae o altro  che possa essere visionato dai genitori . Il non mostrare nulla si sé e di ciò che si professa , a mio avviso rappresenta già una buona ragione per non prendere in considerazione la persona. Il diritto di ogni genitore che si rivolge ad un professionista , è quello di aver ben chiaro chi ci si trovi di fronte , e a chi si affida il benessere del/la proprio figlio/figlia .

La scelta  di non pubblicare titoli o curriculum è una decisione ben pensata , basta solo rifletterci . Non avendo nulla da raccontare di sé professionalmente  , la scelta più intelligente  è  non mostrare nulla . Sarà una mia deformazione professionale , ma quando mi rivolgo ad un professionista, la PRIMA cosa che controllo è curriculum e titoli . Se non li trovo , passo oltre

Il percorso di educazione al sonno cari genitori è un momento di cammino ,di crescita , di presa di coscienza e di  pazienza  .                Ma è anche un aspetto molto  delicata che va affrontato con competenza , studi e percorsi professionali  comprovati .

Per questo motivo la mia formazione è in perpetuo cammino , per potervi offrire sempre il meglio di me stessa .

la mia formazione e il mio cv li  potrete  trovare scorrendo tra le pagine del sito

 

 

Silvana

É molto importante seguire alcune regole fondamentali per agevolare e predisporre il bambino al sonno.

In breve , mentre tra i 2 e i 4 mesi i disturbi del sonno sono dovuti ad un’alterazione dei ritmi circadiani, dai 4 mesi in poi sono legati alla maturazione della sicurezza nella separazione dall’adulto di riferimento. L’aiuto della consulente del sonno in questo periodo può risultare di grande aiuto per facilitare questo delicato processo naturale

Quante ore dorme in media un neonato

%

Percentuale di problemi risolti

A sostegno dei genitori

La nascita di un nuovo componente della famiglia è un’esperienza meravigliosa,
ma di sicuro una prova impegnativa! Per questo motivo ho deciso di offrire soluzioni personalizzate per venire incontro ad ogni esigenza

Come intervengo

Le consulenze sul sonno devono essere erogate esclusivamente dopo aver attentamente studiato il singolo caso e dopo essere intervenuta personalmente nel contesto familiare; è infatti importante ricordare che tutto il nucleo familiare è chiamato ad intervenire durante le fasi di cambiamento, ed ogni minima novità se presentata con convinzione e naturalezza viene vissuta dal bambino con estrema serenità. L’approccio che ho ideato non prevede una standardizzazione delle tecniche proposte dai libri che si possono trovare in commercio proprio perché la mia pregressa formazione come  Naturopata  mi porta a veder l’individuo in maniera olistica, con le proprie attitudini , caratteristiche e  specificità, pertanto ritengo i vari metodi Estivill, Tracy Hogg ecc. , dei meri libretti di istruzione asettici e impersonali oltre che  potenzialmente dannosi  per alcuni  bambini

E’ il bambino stesso che indica di quale approccio necessiti, ed insieme a mamma e papà si va poi ad applicare la nuova routine in maniera dolce , non traumatica.  Attività psicomotorie mirate , attività didattiche ,  ludiche , alimentazione  , modalità di contenimento ed accudimento , completano il percorso come fosse un abito sartoriale

La consulenza ha una durata variabile dalle 2 alle 6 ore a seconda della zona di residenza ; al termine della consulenza sarò reperibile via telefono   per ogni necessità  per tutto il periodo necessario .

Durante il periodo di quarantena a causa del Covid 19   ho effettuato le consulenze via Skype , tuttavia la modalità in presenza rimane la modalità di intervento elettiva

Ci tengo a precisare che periodicamente ricevo segnalazioni da parte di genitori , i quali si sono imbattuti in pseudo professioniste che operano esclusivamente attraverso messaggistica whatsapp , con invio di vocal e messaggi scritti  .
Secondo il mio modo di veder le cose, chi lavora esclusivamente via whatsapp sulle consulenze del sonno , senza aver mai visto il bambino ed il suo grado di sviluppo psicomotorio NON é un professionista serio , in particolare se non ha potuto mostrare curriculum vitae, titoli o referenze reali

I genitori che si rivolgono ad un consulente devono PRETENDERE che il professionista invii del materiale che attesti il  titolo , nel caso della puericultrice poi che questo  sia LEGALE , riconosciuto  dal Ministero della sanità ed in cui siano riportati i termini di legge
Sul web circolano  tanti personaggi non qualificati e bisogna diffidare da chi già a priori manifesta poca professionalità

Privacy Policy Cookie Policy