Cari mamme papà e bambini/e

sempre più spesso mi capita di ascoltare i discorsi dei genitori da cui vengo contattata,  e ci si trova sovente ad affrontare svariate tematiche relative alla crescita dei bambini ed alle difficoltà che si incontrano durante questo meraviglioso ma totalizzante lavoro qual è il mestiere di genitore

A volte io stessa racconto pò di me in quanto madre,  e non nascondo mai quelle che sono state e che sono tutt’ora le numerose difficoltà che ho vissuto e che vivo quotidianamente .

Però molto spesso mi capita di sentire con una frequenza quasi ossessiva la parola TRAUMA per qualsiasi cosa si proponga al/la bambino/a.

E’ un termine molto abusato a mio parere .

 

-Il passaggio dal seno al biberon viene vissuto come un trauma

-il rientro a lavoro della mamma viene vissuto come un trauma

-l’ingresso al nido viene vissuto come un trauma

– l’arrivo della tata viene vissuto come un trauma

ecc. ecc. ecc

 

Ma che cos’è che ha spinto i genitori a credere che tutto ciò sia necessariamente un trauma 

 

La comunicazione sbagliata che per anni ha martellato la mente dei neo genitori , ritenendo ogni fase di transizione , di riadattamento ad una nuova realtà un TRAUMA

Vediamo ad esempio ciò per cui mi capita di intervenire maggiormente ;

il passaggio dal seno al biberon.

La disperazione delle mamme è davvero tangibile quando volente o nolente devono abbandonare  questo tipo di alimentazione del loro bambino . Sono davvero convinte (soprattutto a causa dei messaggi devastanti in merito che circolano ovunque, dal corso pre parto alla rete) che

seno = amore ,  e senza di esso il bambino vivrà un trauma così grave da segnarlo a vita …

Ma parlare di trauma in un momento di passaggio certamente delicato ma non di sicuro dannoso , mi sembra davvero eccessivo!

E’ senz’altro traumatico invece il messaggio che viene mandato in questo senso.

 

Oppure l’ingresso al nido 

Potrà mai essere traumatico l’ingresso al nido se tutti i bisogni del bambino sono stati rispettati ?

NO . ve lo garantisco io

 

TRANSIZIONE 

Questo è il termine più adatto mio avviso , che indica tutte quelle fasi di cambiamento fisiologico e  funzionale della vita degli esseri umani

” Passaggio da una situazione a un’altra , sia in senso statico , come condizione intermedia definita  che in sensodinamico in quanto implichi l’idea di un’evoluzione in atto …”

 

Del resto la comunicazione di questi ultimo anni ha sempre una connotazione melodrammatica .

  • i terribili 2 anni
  • i terribili 4
  • le regressioni del sonno ( che semmai sono PROgressioni ndr )

Insomma tutti i messaggi e la comunicazione avviene  sempre in maniera catastroficamente negativa.

Con questo non voglio dire che non esistano le difficoltà, ma fanno parte della crescita e dello sviluppo dell’essere umano , che spesso cresce giusto grazie alle frustrazioni e al fatto che riesca a sopravvivergli , ma anche grazie al porto sicuro e al polso fermo degli adulti maternanti che si occupano di loro.

Questi genitori che a loro volta hanno bisogno di rinforzi positivi e non di premonizioni catastrofiche , affinchè possano comprendere in primis come approcciarsi in maniera serena e positiva

La vita del resto è questa , fatta di alti e bassi, di periodi belli e felici ed altri meno 

Ma non è certo tutto un trauma

ma una transizione , perchè siamo esseri in continua evoluzione che ci piaccia o no e la vita ci richiede di adattarci di tanto in tanto

e ultimamente ognuno di noi questo lo ha ben capito

 

Un abbraccio

Silvana

 

 

 

 

 

 

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