In questi ultimi anni , le campagne di promozione dell’allattamento al seno hanno portato ad una sensibilizzazione maggiore sull’argomento rispetto ad un tempo .

Nei primi anni 90 , quando inziai a lavorare in Ospedale la situazione era nettamente differente , in quanto l’utilizzo di modalità alternative per alimentare i neonati , era molto pressante . Le mamme non avevano la possibilità di allattare da subito i loro neonati entro le prime ore di vita , anzi venivano separati e permanevano nella Nursery dove uscivano solo 6 volte al giorno per i pasti . Inoltre già durante le prime ore di vita , veniva offerta loro la soluzione glucosata …( niente di meno …)

Ricordo ogni mattina il destreggiarsi tra biberon  da sterilizzare e bottiglie di glucosio pronte per essere somministrate ai piccoli ; mentre le povere mamme  giacevano a letto in attesa di poter abbracciare il loro neonato/a

Il risultato come non è difficile intuire , è che le percentuali di avvio dell’allattamento e soprattutto di allattamento esclusivo a 3 mesi di vita era bassissimo .

Nel 1997 condussi una ricerca che presentai al  ”  Congresso di assistenza infermieristica neonatale”  di Stresa , in cui mostrai  a seguito dell’apertura del Nido e della permanenza dei bambini nelle camere con le mamme , come l’avvio dell’allattamento fu molto più semplice e successivamente protratto nel tempo. Ma c’era ancora molta strada da fare

In quegli anni l’opinione pubblica fu sconvolta dallo scandalo dei latti artificiali. Le lobby farmaceutiche furono coinvolte in un fatto di cronaca a livello mondiale che dette una svolta a questo affare illecito , facendo finire nel gabbio  molti medici ed informatori che promuovendo il latte artificiale come unica panacea di tutti i mali, traeva  profitto personale .Viaggi, congressi sponsorizzati, gadget e molti altri benefici, erano lo scopo finale di una buona parte di medici conniventi

Il codice internazionale sulla commercializzazione dei sostituti del latte materno Om/ Unicef , è stato approvato nel 1981 , tuttavia come raccontato sopra non fu minimamente considerato tenuto conto di quanto poi accadde negli anni 90.

La promozione dell’allattamento al seno è considerata da tempo ormai una priorità di salute pubblica tale da essere indicata dall’Unicef come  un diritto sancito dall’articolo 24 della Convenzione per i diritti per l’infanzia nel 1989 .

Negli anni poi sono stati realizzati progetti Baby friendly anche negli ospedali e le baby friendly community in altre strutture per l’infanzia

Premesso questo , ciò su cui vorrei focalizzare l’attenzione i in questo articolo, non è tanto il solito discorso divulgativo su quanto sia importante allattare , ma quanto sia importante a mio avviso farlo in piena convinzione .

Nel corso degli anni ho potuto verificare come molto , troppo spesso, le mamme siano oggetto di una pressione davvero molto martellante rispetto alla scelta che devono fare . Ritengo personalmente che indicare come assoluta una decisione  che dovrebbe essere personale sia quanto più di sbagliato possa avvenire nel supportare la neomamma.

Una discreta percentuale di mamme che ho  assistito nel post parto lamenta infatti la mancanza di ascolto dei propri bisogni  da parte del personale ospedaliero e nei consultori .Vengono spinte cioè ad avviare l’allattamento senza voler sentire ragioni

Non dimentichiamoci che ogni mamma ha il proprio vissuto , e va rispettato , cosi come le esigenze singole di ognuna .Spesso anche nei corsi pre parto , vengono decantate le attitudini delle donne africane nell’allattare i bambini e nel portarli in fascia , non considerando che spesso questa modalità rappresenta la loro unica condizione  e non una scelta . Vengono sempre prese come esempio i vissuti delle donne tribali non considerando le differenze di vita tra una donna occidentale che deve lavorare per vivere e che deve ahimè riprendere a lavorare dopo pochi mesi dalla nascita del bambino/a ,  e una donna africana che viene aiutata a crescere il bambini da tutta la famiglia

Forse l’esempio delle donne in Africa non è sempre calzante considerando che in molti villaggi le donne vengono infibulate e/o ingravidate ancora in tenera età . Sarebbe bene a mio avviso , per chi si accinge a voler aiutare le mamme ad allattare , a considerare di rimanere con i piedi per terra  e a trarre come esempio qualcosa di più reale , concreto e soprattutto coerente col messaggio che si deve  comunicare …

Non dmentichiamoci che quello che può essere ottimale per una mamma può essere deleterio per un altra , ed io in quanto professionista posso solo mettere al corrente i genitori circa le varie strade e strategie utili per intraprendere una determinato percorso  , ma non posso obbligare alcuno a fare ciò che non rientra nel loro ordine di idee e di desideri.

Inculcare la propria verità ,il proprio credo ,  trascurando i reali bisogni della triade non fa di un professionista un serio professionista , ma un bacchettone sapientone che ripete una lezione a memoria noncurante di chi si trovi di fronte .

Così come affermare che i bambini allattati al seno  siano più intelligenti  implicitamente manda il messaggio che  i bambini non allattati al seno saranno dei  tonti da far paura… ecco , queste affermazioni ( che lasciano il tempo che trovano oltre a dati scientifici seri inesistenti  ) nuocciono molto di più del latte artificiale che viene spacciato per veleno.

Una mamma serena , crea serenità attorno, qualsiasi scelta compia , sia che decida di allattare al seno , al biberon o misto

Il famoso slogan ” breast is the best ” ha poco senso per me .
Il seno è importante per la mamma che lo ritiene tale , ma non siamo tutte uguali . Accettiamo anche questa cosa per carità !

Fed is the best . In qualsiasi modo tu decida di allattare il tuo bambino io sarò li ad aiutarti .

Questo per me è sostegno.Il resto è asettica ed impersonale propaganda

 

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Silvana

 

 

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