Non si placano le polemiche di questi ultimi mesi circa la decisione presa dal governo, di rendere obbligatori 12 vaccini. Aldilà di ogni pensiero personale, insieme al trambusto creato da quella che sembra un imposizione dittatoriale, si è fatta molta poca chiarezza.
Vaccini si o vaccini no, l’Italia sembra spaccata in due. Se da una parte si cerca di tutelare la salute dei bambini, dall’altra parte non si può negare l’incongruenza del nostro governo nel voler garantire una copertura vaccinale a 360 gradi mentre dall’altra non si preoccupa delle condizioni di salute delle persone che giungono nel nostro paese attraverso il flusso migratorio indiscriminato della quale il nostro bel paese è stato fatto oggetto da molti anni in qua.
Non vogliamo sindacare sulle scelte che si presume mirino alla salute della comunità, ma non possiamo non constatare come mai gli stessi interessi non si rivolgano a tutte quelle situazioni dove occorrerebbe la mano dello stato affinché un diritto come salute dei cittadini venisse tutelato, come ad esempio la terra dei fuochi, dove occorrerebbero delle bonifiche dei terreni inquinati per mano delle mafie e dove ogni giorno muoiono di tumore bambini e adulti di ogni età.
Di seguito pubblichiamo un articolo tratto dal sito vita.it
Il Ministero emana una circolare con cui fa chiarezza sulle immunizzazioni previste per fasce d’età, dal 2001 al 2017. Ebbene, solo per i nati nell’ultimo anno le immunizzazioni previste sono effettivamente 12. Per i bambini più grandicelli scendono a 10, per i nati dal 2011 al 2001 sono “solo” 9. Ecco quali
Sono 9, e non 12, le vaccinazioni a cui dovranno sottoporsi i bambini e ragazzi nati prima del 2012, ovvero dal 2001 al 2011. Lo chiarisce il Ministero della Salute che ha oggi emanato una circolare (scaricabile in allegato in fondo a questo testo), rivolta alle Regioni, a diversi ministeri interessati, all’Aifa, all’Iss e all’Inmp, con le prime indicazioni operative per applicare il decreto-legge 73/ 2017 intitolato “Disposizioni urgenti in materia di prevenzione vaccinale”, quello cioè che «ha reso obbligatori 12 vaccini». In realtà, a doversi sottoporre a tutti e 12 le immunizzazioni sono solo i nati dal 2017 in poi, mentre i nati dal 2001 al 2011 devono essere sottoposti a 9 vaccini, e quelli dal 2012 al 2016 a 10. Insomma, una bella confusione che la circolare cerca di chiarire, ribadendo che l’obiettivo del decreto legge è di rendere obbligatorie le vaccinazioni nei confronti di malattie a rischio epidemico, al fine di raggiungere e mantenere la soglia di copertura vaccinale del 95%, come raccomandato dall’OMS per garantire la “immunità di gregge”.
Le discrepanze in base all’anno di nascita – si legge – sono dovute alle specifiche indicazioni contenute nel Calendario vaccinale nazionale vigente nel proprio anno di nascita, che sono diverse. Ecco le specifiche:
i nati negli anni dal 2001 al 2011 hanno l’obbligo di assolvere agli adempimenti documentali per l’anti-epatite B, l’anti-tetano, l’anti-poliomielite, l’anti-difterite, l’anti-pertosse, l’antiHaemophilus influenzae tipo b, l’anti-morbillo, l’anti-rosolia e l’anti-parotite (totale 9 vaccini)
i nati dal 2012 al 2016 hanno l’obbligo di assolvere agli adempimenti documentali per l’antiepatite B, l’anti-tetano, l’anti-poliomielite, l’anti-difterite, l’anti-pertosse, l’anti-Haemophilus influenzae tipo b, l’anti-morbillo, l’anti-rosolia, l’anti-parotite e l’anti-meningococco C (totale 10 vaccini)
i nati dal 2017 hanno l’obbligo di assolvere agli adempimenti documentali per l’anti-epatite B, l’anti-tetano, l’anti-poliomielite, l’anti-difterite, l’anti-pertosse, l’anti-Haemophilus influenzae tipo b, l’anti-morbillo, l’anti-rosolia, l’anti-parotite, l’anti-meningococco C, l’antimeningococco B e l’anti-varicella (totale 12 vaccini)
L’obbligo vaccinale, si legge ancora, riguarda altresì i minori stranieri non accompagnati, vale a dire i minorenni non aventi cittadinanza italiana o dell’Unione Europea che si trovano per qualsiasi causa nel territorio dello Stato, privi di assistenza e di rappresentanza da parte dei genitori o di altri adulti per loro legalmente responsabili; per loro è infatti prevista l’iscrizione obbligatoria al Servizio Sanitario Nazionale anche nelle more del rilascio del permesso di soggiorno. Infine, dal 14 giugno il Ministero metterà a disposizione il numero gratuito 1500 attraverso il quale avere informazioni e fare domande a un team di esperti. Viste le premesse, sarà sicuramente preso d’assalto.