Durante lo svolgimento della mia professione, sono stata più volte contattata da mamme che disperate avrebbero voluto interrompere l’allattamento al seno per svariati motivi…
Un problema che maggiornemte si è spesso ripresentato è stata la ‘tettadipendenza’ che si era creata e che era sfuggita dal cantrollo, con la conseguente perdita continua di sonno, tratti di depressione ed esaurimento.
Molte mamme investite dai giudizi riguardo la decisione di interrompere l’allattamento spesso vive con disagio questo momento. Perché se è vero che il nostro paese è tra quelli con il più basso numero di allattamenti al seno, è altrettanto vero che una buona parte delle sostenitrici dell’allattamento crocifigge letteralmente chi non prosegue con questa pratica fino alla maggiore età…
Ogni individuo ha la propria esperienza di vita e partendo da questo presupposto, ogni mamma sa che cosa vada bene per il proprio figlio.
Le indubbie qualità del latte materno non sono sindacabili, trattandosi non solo di puro alimento specie specifico ma di tessuto vivo, carico di cellule staminali, di ‘collante ‘passatemi il termine relazionale ecc ecc ecc…
Ma come posso io intervenire in aiuto della mamma che ha bisogno di utlimare questa esperienza?
Con l’ascolto, l’osservazione, l’assenza di giudizio e la volontà di arrivare al nostro obbiettivo senza traumi per nessuno.
Perché la buona crescita dell’individuo non dipende solo dal latte …..anche da quello…..tutto intorno c’è un corollario di elementi imprescindibili come e più importanti di esso…
in primis
il benessere di tutta la famiglia
Di seguito il link di un interessante articolo
http://equazioni.org/index.php/2010/11/03/allattamento-prolungato-puo-creare-danni-al-bambino-la-psicologa-risponde/